L’integrazione orizzontale si basa sulla capacità di exploitation del business in cui si è già inseriti.
Essa consente di sfruttare appieno le esperienze, le competenze e il know-how maturati nel corso del tempo in un particolare settore nel quale l’impresa è specializzata.
Tutte le operazioni e attività ordinarie (interne ed esterne) sono ormai considerate procedure consolidate e di routine grazie all’esperienza maturata nel campo. I soggetti che applicano questa strategia di crescita interna sono in grado di coordinarsi autonomamente in maniera efficace, di ottimizzare i cicli di produzione perché le procedure e le tecnologie appaiono familiari e collaudate nel tempo. Ciò permette di essere efficaci, efficienti ed economici: 3 caratteristiche essenziali per permettere ad un business di perdurare nel medio lungo periodo.
Il concetto di sviluppo orizzontale va a pari passo con quello di esternalizzazione: l’impresa cerca di “esternalizzare” quei processi che minaccerebbero l’efficienza e la stabilità economico-finanziaria dell’impresa. Per rendere possibile il tutto si avvale di attori esterni come ad esempio diversi fornitori, ma decide di “internalizzare” attività che le permettono di differenziarsi e di perseguire al meglio il vantaggio competitivo e che se “esternalizzate” richiederebbero alti costi di transazione.
Come si può perseguire questa traiettoria di crescita?
Esistono 3 strategie fondamentali:
[1] L’impresa opera con i prodotti attuali nei mercati attuali. I prodotti sono già affermati e ben posizionati rispetto a quelli dei concorrenti, differenziandosi e limitando quindi competizioni sul prezzo o il consolidamento di prodotti sostitutivi. Si cerca di conquistare una leadership nel mercato.
[2] Si offre un nuovo prodotto in un mercato già esistente. Sostanzialmente il business non cambia, ma arricchisce la sua offerta compiendo modifiche o innovazioni partendo dalla base dei prodotti precedenti. E’ possibile migliorare in termini di qualità, design, funzionalità. E’ necessario prestare attenzione all’eventuale introduzione nel mercato target di prodotti sostitutivi e complementari (simili, ma si modifica qualche caratteristica o il canale distributivo per adattarli a un altro target di clienti).
[3] L’impresa riposiziona i propri prodotti in un nuovo segmento di consumatori, sia a livello geografico sia di modalità d’impiego degli stessi. Mi rivolgo a nuove aree territoriali sia da un punto di vista nazionale sia internazionale. Fondamentalmente il prodotto non cambia, ma si tenta di pubblicizzarlo od orientarlo verso nuovi consumatori o territori.